L’igiene industriale si concentra sulla prevenzione di malattie e problemi di salute sul luogo di lavoro, attraverso il riconoscimento, la valutazione e il controllo dei rischi. Per qualsiasi lavoratore a contatto con composti pericolosi, questi prodotti chimici rappresentano una potenziale fonte di rischio. I moderni strumenti dotati di PID offrono una rilevazione affidabile di oltre 200 dei più pericolosi composti chimici, garantendo una maggiore efficacia dell’igiene industriale.
Molti prodotti chimici di uso comune sono stati identificati come estremamente pericolosi, rappresentando un serio rischio per la salute del personale negli impianti che li producono o li utilizzano, così come per i lavoratori incaricati del trasporto di questi composti. Tutte queste sostanze devono sottostare a limiti di esposizione precisi. Il monitoraggio accurato di prodotti chimici pericolosi ad alte concentrazioni, infatti, è un aspetto vitale dell’igiene industriale.
Individuare i prodotti chimici pericolosi
Il primo passo nelle applicazioni dell’igiene industriale è, ovviamente, quello di identificare le tipologie e le fonti di questi prodotti chimici pericolosi. Ogni luogo in cui queste sostanze sono immagazzinate o lavorate dovrebbe essere monitorato con regolarità. Quest’operazione può essere svolta con uno strumento di rilevazione portatile o fisso, entrambi in grado di inviare le informazioni direttamente al sistema di controllo. Un’ispezione dell’impianto può individuare possibili fonti di fughe e perdite che dovrebbero essere monitorate con strumenti portatili. Questi stessi strumenti dovrebbero essere usati per perlustrare l’impianto, alla ricerca di “zone calde” o di alte concentrazioni.
Fra i composti chimici più pericolosi rilevabili dai PID nel settore igiene industriale troviamo il cloruro di vinile, l’ossido di etilene, lo stirene, gli acrilati e i solventi, insieme ad altri svariati VOC. Molti di questi sono generati come sostanze intermedie nella produzione di altri prodotti chimici.
Il cloruro di vinile, ad esempio, è prodotto come precursore del PVC. Noto per essere correlato a casi di cancro al fegato, il cloruro di vinile dev’essere accuratamente monitorato per quanto riguarda le concentrazioni nell’ambiente durante la produzione, il trasporto e la produzione di PVC, che deve anche essere testato a produzione ultimata per individuare eventuali residui di cloruro di vinile.
Un altro prodotto chimico tossico e cancerogeno è l’ossido di etilene, usato come gas di sterilizzazione nei prodotti medicali. E’ anche utilizzato come metodo di disinfestazione e come prodotto di conversione nei processi farmaceutici. La maggior parte dell’esposizione considerata pericolosa avviene nella produzione stessa dei prodotti chimici o in quella di prodotti medicali che necessitano una sterilizzazione prima di essere spediti.
Lo stirene, come tutti gli altri composti con un doppio legame C-C, è estremamente tossico. Tutti questi composti, però, sono utili in quanto possono dare luogo alla formazione di polimeri. Il rischio di esposizione allo stirene si riscontra sia nella lavorazione del petrolio per ottenere carburante, sia nel trasporto e nell’uso che se ne fa nella produzione di polistirolo. La stessa problematica la si riscontra con altri composti chimici come gli isocianati, usati come reagenti nella produzione di prodotti chimici polimerizzati come vernici e colle, acrilati e solventi utilizzati in processi industriali, chimici e farmaceutici.
Non tutti questi composti chimici rappresentano lo stesso rischio per la salute e non tutti, nonostante i sospetti, sono stati confermati come potenzialmente cancerogeni. A seconda del composto, l’esposizione massima può essere fissata in un range compreso fra poche centinaia di parti per milione fino a livelli inferiori alle 10 parti per miliardo. Più questi composti sono pericolosi e più le concentrazioni permesse devono essere basse. Fortunatamente sono anche facili da rilevare, anche a basse concentrazioni, utilizzando la giusta strumentazione.
PID nel settore igiene industriale
Per chi ha il compito di monitorare e controllare i rischi nel settore dell’igiene industriale, è fondamentale scegliere la giusta strumentazione per una rilevazione affidabile. Il sensore PID Ion Science è stato dimostrato essere lo strumento ideale per le applicazioni nell’igiene industriale come strumento di screening; ciò grazie alla sua alta sensibilità e capacità di rilevare un’ampia gamma di composti organici e altri composti chimici pericolosi fino a livelli di ppb. Risponde a una gamma di composti maggiore di ogni altro strumento e li rileva in maniera più affidabile e a livelli più bassi di qualsiasi altro metodo di rilevazione. I gas detector PID portatili o fissi del catalogo Ion Science, rilevano accuratamente e rapidamente i VOC da 1ppb a 20,000 ppm, un range superiore a quello di qualsiasi altro gas detector PID presente sul mercato. L’incorporazione della tecnologia anti-umidità e anti-contaminazione Fence Electrode, inoltre, garantisce i risultati più accurati e veloci, anche in condizioni ambientali difficili, umide o polverose.
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