La presenza di benzene nelle falde acquifere

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9 Dicembre 2024

La presenza di benzene nelle falde acquifere

 

Il benzene è un composto organico volatile altamente tossico, conosciuto principalmente per il suo impiego nell’industria petrolchimica e per i suoi effetti nocivi sulla salute umana. Tra le molteplici vie attraverso cui il benzene può contaminare l’ambiente, una delle più preoccupanti è la contaminazione delle falde acquifere. Questa contaminazione rappresenta una minaccia seria per la qualità dell’acqua potabile e per gli ecosistemi acquatici.

  1. Cos’è il benzene e come si diffonde nell’ambiente?

Il benzene è un composto aromatico che si presenta come un liquido incolore, altamente infiammabile, con un odore dolciastro. È naturalmente presente in fonti come eruzioni vulcaniche e incendi boschivi, ma le fonti principali di benzene nell’ambiente sono di origine antropica, come l’industria petrolchimica, i veicoli a motore, la produzione di plastica, gomma, pesticidi, e solventi.

Il benzene è estremamente volatile e si diffonde facilmente nell’aria. Tuttavia, può anche penetrare nel suolo e raggiungere le falde acquifere attraverso numerosi meccanismi. Una volta rilasciato nel suolo o nell’acqua, il benzene può migrare verticalmente e orizzontalmente, raggiungendo i corsi d’acqua sotterranei, dove può persistere a lungo a causa della sua relativa resistenza alla biodegradazione in condizioni anaerobiche.

  1. Fonti di contaminazione del benzene nelle falde acquifere

Le falde acquifere possono essere contaminate dal benzene attraverso diverse fonti, spesso legate a perdite accidentali o a un uso improprio di materiali che contengono benzene. Tra le principali fonti di contaminazione, si distinguono:

  1. Perdite di carburanti

Le perdite dai serbatoi di carburante sotterranei rappresentano una delle cause principali di contaminazione delle falde acquifere. Le stazioni di servizio e i depositi di carburante utilizzano grandi serbatoi interrati per lo stoccaggio di benzina e diesel, entrambi contenenti benzene. Un serbatoio che perde, anche in piccole quantità, può causare una significativa contaminazione delle acque sotterranee nel corso del tempo.

  1. Sversamenti industriali

L’industria petrolchimica, in particolare quella che tratta o raffina prodotti petroliferi, è una delle maggiori responsabili della contaminazione del benzene. Sversamenti accidentali o il rilascio di rifiuti contenenti benzene possono infiltrarsi nel terreno e raggiungere la falda acquifera. Le raffinerie, i depositi di rifiuti pericolosi e gli impianti di trattamento chimico sono punti critici per la possibile contaminazione.

  1. Discariche e rifiuti solidi

Le discariche possono essere una fonte significativa di benzene nelle falde acquifere. I rifiuti pericolosi, come solventi industriali o materiali contenenti benzene, se non correttamente smaltiti, possono infiltrarsi nel suolo e raggiungere l’acqua sotterranea. Anche vecchi materiali plastici e gomme possono rilasciare tracce di benzene nel tempo.

  1. Raffinerie e impianti petroliferi

Le aree circostanti le raffinerie di petrolio e gli impianti petroliferi sono soggette a potenziali rilasci di benzene dovuti a sversamenti, emissioni fuggitive o perdite durante le operazioni di estrazione e raffinazione. Questi impianti, situati spesso vicino a corsi d’acqua e falde acquifere, rappresentano un rischio notevole.

  1. Uso agricolo e pesticidi

Sebbene oggi regolamentati, alcuni pesticidi e prodotti chimici agricoli utilizzati in passato contenevano benzene. L’infiltrazione nel suolo di questi prodotti chimici attraverso l’irrigazione o l’erosione può contribuire alla contaminazione delle acque sotterranee, soprattutto nelle aree rurali.

  1. Comportamento del benzene nelle falde acquifere

Una volta che il benzene entra nel terreno, il suo comportamento dipende da vari fattori, inclusi la composizione del suolo, le condizioni chimiche e biologiche, e la presenza di acqua. Alcuni dei principali fattori che influenzano la diffusione del benzene sono:

  • Mobilità: Il benzene è altamente solubile in acqua rispetto ad altri idrocarburi, il che significa che può diffondersi facilmente attraverso il suolo e le falde acquifere.
  • Volatilità: Anche se il benzene è volatile, quando si trova sotto la superficie, specialmente in falde profonde, può persistere nell’acqua a lungo prima di volatilizzarsi.
  • Persistenza: In condizioni anaerobiche, come quelle presenti in molte falde acquifere sotterranee, il benzene è meno suscettibile alla biodegradazione. Questo significa che può rimanere nell’ambiente per anni o decenni, rappresentando una minaccia continua per la qualità dell’acqua potabile.
  1. Rischi per la salute

L’esposizione al benzene attraverso l’acqua potabile rappresenta un rischio significativo per la salute umana. Le principali vie di esposizione includono l’ingestione di acqua contaminata, l’inalazione di vapori di benzene durante l’uso domestico dell’acqua e il contatto dermico.

  1. Normative e limiti di sicurezza

Diverse agenzie sanitarie e ambientali hanno stabilito limiti rigorosi per la concentrazione di benzene nell’acqua potabile. In molte nazioni, il limite massimo accettabile di benzene nell’acqua potabile è di 5 microgrammi per litro (5 µg/L). Tra queste normative spiccano:

  • EPA (Environmental Protection Agency, USA): Ha fissato il limite massimo di contaminazione (MCL) per il benzene nell’acqua potabile a 5 µg/L.
  • OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): Raccomanda lo stesso limite, con una particolare enfasi sui rischi cancerogeni legati all’esposizione prolungata.
  1. Tecniche di risanamento delle falde acquifere contaminate

Una volta che le falde acquifere sono contaminate dal benzene, esistono diverse tecniche di risanamento per ridurre o eliminare la presenza di questo composto:

  1. Pompaggio e trattamento (Pump and Treat)

Questa è una delle tecniche più utilizzate per rimuovere il benzene dalle falde acquifere. L’acqua contaminata viene pompata in superficie e trattata attraverso filtri a carbone attivo o altre tecnologie di purificazione prima di essere reimmessa nel sottosuolo o utilizzata per altri scopi.

  1. Biorisanamento

Si tratta di una tecnica che sfrutta i microrganismi naturali o introdotti per biodegradare il benzene nel sottosuolo. In condizioni aerobiche, alcuni batteri sono in grado di metabolizzare il benzene, trasformandolo in composti meno tossici.

  1. Barriere reattive permeabili (PRB)

Le barriere reattive permeabili sono strutture sotterranee costruite lungo il percorso della falda contaminata. Queste barriere contengono materiali reattivi che neutralizzano o adsorbono il benzene man mano che l’acqua le attraversa.

  1. Prevenzione della contaminazione

Oltre al risanamento, la prevenzione della contaminazione delle falde acquifere da benzene è fondamentale. Tra le misure preventive più efficaci ci sono:

  • Miglioramento dei serbatoi di carburante: Utilizzare serbatoi a doppia parete e sistemi di monitoraggio delle perdite per ridurre il rischio di fuoriuscite.
  • Regolamentazione più severa sui rifiuti pericolosi: Assicurare che le industrie che producono o utilizzano benzene dispongano di sistemi di smaltimento sicuri e controllati.
  • Sorveglianza e monitoraggio regolari: Monitorare regolarmente le falde acquifere in aree a rischio di contaminazione può permettere di identificare precocemente eventuali problemi e agire tempestivamente.

 

 

Il benzene nelle falde acquifere è una minaccia seria per la salute umana e l’ambiente. Sebbene i limiti e le normative attuali aiutino a ridurre l’esposizione, la contaminazione rimane un problema nelle aree industriali e urbane. La prevenzione, il monitoraggio costante e l’uso di tecnologie avanzate di risanamento sono essenziali per proteggere le risorse idriche sotterranee da questo pericoloso inquinante.

 

 

 

 

 

 

Ludovica Alberti

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