La presenza di benzene nelle falde acquifere
Il benzene è un composto organico volatile altamente tossico, conosciuto principalmente per il suo impiego nell’industria petrolchimica e per i suoi effetti nocivi sulla salute umana. Tra le molteplici vie attraverso cui il benzene può contaminare l’ambiente, una delle più preoccupanti è la contaminazione delle falde acquifere. Questa contaminazione rappresenta una minaccia seria per la qualità dell’acqua potabile e per gli ecosistemi acquatici.
Il benzene è un composto aromatico che si presenta come un liquido incolore, altamente infiammabile, con un odore dolciastro. È naturalmente presente in fonti come eruzioni vulcaniche e incendi boschivi, ma le fonti principali di benzene nell’ambiente sono di origine antropica, come l’industria petrolchimica, i veicoli a motore, la produzione di plastica, gomma, pesticidi, e solventi.
Il benzene è estremamente volatile e si diffonde facilmente nell’aria. Tuttavia, può anche penetrare nel suolo e raggiungere le falde acquifere attraverso numerosi meccanismi. Una volta rilasciato nel suolo o nell’acqua, il benzene può migrare verticalmente e orizzontalmente, raggiungendo i corsi d’acqua sotterranei, dove può persistere a lungo a causa della sua relativa resistenza alla biodegradazione in condizioni anaerobiche.
Le falde acquifere possono essere contaminate dal benzene attraverso diverse fonti, spesso legate a perdite accidentali o a un uso improprio di materiali che contengono benzene. Tra le principali fonti di contaminazione, si distinguono:
Le perdite dai serbatoi di carburante sotterranei rappresentano una delle cause principali di contaminazione delle falde acquifere. Le stazioni di servizio e i depositi di carburante utilizzano grandi serbatoi interrati per lo stoccaggio di benzina e diesel, entrambi contenenti benzene. Un serbatoio che perde, anche in piccole quantità, può causare una significativa contaminazione delle acque sotterranee nel corso del tempo.
L’industria petrolchimica, in particolare quella che tratta o raffina prodotti petroliferi, è una delle maggiori responsabili della contaminazione del benzene. Sversamenti accidentali o il rilascio di rifiuti contenenti benzene possono infiltrarsi nel terreno e raggiungere la falda acquifera. Le raffinerie, i depositi di rifiuti pericolosi e gli impianti di trattamento chimico sono punti critici per la possibile contaminazione.
Le discariche possono essere una fonte significativa di benzene nelle falde acquifere. I rifiuti pericolosi, come solventi industriali o materiali contenenti benzene, se non correttamente smaltiti, possono infiltrarsi nel suolo e raggiungere l’acqua sotterranea. Anche vecchi materiali plastici e gomme possono rilasciare tracce di benzene nel tempo.
Le aree circostanti le raffinerie di petrolio e gli impianti petroliferi sono soggette a potenziali rilasci di benzene dovuti a sversamenti, emissioni fuggitive o perdite durante le operazioni di estrazione e raffinazione. Questi impianti, situati spesso vicino a corsi d’acqua e falde acquifere, rappresentano un rischio notevole.
Sebbene oggi regolamentati, alcuni pesticidi e prodotti chimici agricoli utilizzati in passato contenevano benzene. L’infiltrazione nel suolo di questi prodotti chimici attraverso l’irrigazione o l’erosione può contribuire alla contaminazione delle acque sotterranee, soprattutto nelle aree rurali.
Una volta che il benzene entra nel terreno, il suo comportamento dipende da vari fattori, inclusi la composizione del suolo, le condizioni chimiche e biologiche, e la presenza di acqua. Alcuni dei principali fattori che influenzano la diffusione del benzene sono:
L’esposizione al benzene attraverso l’acqua potabile rappresenta un rischio significativo per la salute umana. Le principali vie di esposizione includono l’ingestione di acqua contaminata, l’inalazione di vapori di benzene durante l’uso domestico dell’acqua e il contatto dermico.
Diverse agenzie sanitarie e ambientali hanno stabilito limiti rigorosi per la concentrazione di benzene nell’acqua potabile. In molte nazioni, il limite massimo accettabile di benzene nell’acqua potabile è di 5 microgrammi per litro (5 µg/L). Tra queste normative spiccano:
Una volta che le falde acquifere sono contaminate dal benzene, esistono diverse tecniche di risanamento per ridurre o eliminare la presenza di questo composto:
Questa è una delle tecniche più utilizzate per rimuovere il benzene dalle falde acquifere. L’acqua contaminata viene pompata in superficie e trattata attraverso filtri a carbone attivo o altre tecnologie di purificazione prima di essere reimmessa nel sottosuolo o utilizzata per altri scopi.
Si tratta di una tecnica che sfrutta i microrganismi naturali o introdotti per biodegradare il benzene nel sottosuolo. In condizioni aerobiche, alcuni batteri sono in grado di metabolizzare il benzene, trasformandolo in composti meno tossici.
Le barriere reattive permeabili sono strutture sotterranee costruite lungo il percorso della falda contaminata. Queste barriere contengono materiali reattivi che neutralizzano o adsorbono il benzene man mano che l’acqua le attraversa.
Oltre al risanamento, la prevenzione della contaminazione delle falde acquifere da benzene è fondamentale. Tra le misure preventive più efficaci ci sono:
Il benzene nelle falde acquifere è una minaccia seria per la salute umana e l’ambiente. Sebbene i limiti e le normative attuali aiutino a ridurre l’esposizione, la contaminazione rimane un problema nelle aree industriali e urbane. La prevenzione, il monitoraggio costante e l’uso di tecnologie avanzate di risanamento sono essenziali per proteggere le risorse idriche sotterranee da questo pericoloso inquinante.
Ludovica Alberti
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