Il fotoionizzatore portatile PID

Dalle colonne HPLC alla strumentazione portatile
14 Marzo 2019
CIRIA Dall’Inghilterra la Guida sul Monitoraggio Emissioni Diffuse Terreni Edificabili
14 Marzo 2019

Il fotoionizzatore portatile PID è lo strumento portatile che ha avuto la più larga diffusione al mondo in ambito scientifico per controlli di Igiene Ambientale e Sicurezza sul Lavoro.

ECOMONDO 2016

Questo successo è dovuto principalmente alla elevata sensibilità e versatilità, alla facilità di impiego ed alla notevole affidabilità dello strumento oltre al basso costo di esercizio.

A conferma di tali caratteristiche l’ Environmental Protection Agency( EPA) ha dotato , ormai da più di dieci anni, tutti gli ” Emergency Teams” preposti al controllo dell’inquinamento del suolo di questo strumento corredato con tre sonde di misura a seconda dei livelli di concentrazione 10PPB, 1PPM e 100PPM.
La U.S. Navy ha standardizzato l’impiego del PID sulle portaerei per controlli di efficienza degli impianti di condizionamento nelle aree dove stivano i caccia.
La Polizia e molte società di Assicurazioni tedesche impiegano il fotoionizzatore portatile nel rilevamento di combustibili acceleranti durante le indagini per accertare incendi dolosi.

In linea generale il PID può essere impiegato in tutte quelle applicazioni che richiedono sensibilità e tempi di risposta estremamente veloci.Per la seplicità di calibrazione e di funzionamento non è necessario personale specializzato, comunque bisogna sempre dotarsi di una bombola di Isobutilene con concentrazione di 100PPM.
Anche in Italia da ormai una decina di anni si è vista l’introduzione e la diffusione del PID sul mercato delle apparecchiature scientifiche portatili, molte ARPA e Vigili del Fuoco, nelle varie regioni si sono dotate del fotoionizzatore, ultimamente hanno riscoperto il fotoionizzatore portatile PID anche i Laboratori di Analisi Chimica, soprattutto con i laboratori mobili. Tutto ciò è dovuto al miglioramento continuo della tecnologia che da una parte ha favorito i maggiori livelli di sensibilità dall’altra la selettività.
Fino a tre anni fa era praticamente impensabile che con uno strumento portatile dal costo relativamente basso si riuscisse ad analizzare il Benzene con una concentrazione di 1PPB in mezzo ad una miscela di VOC.
Questo progresso tecnologico facilita le analisi in campo equiparandole ad una analisi da laboratorio e trasforma sempre più il modo di processare i campioni da parte degli enti preposti.
Massimo Albertazzi su Google+

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi