APPLICAZIONE DELLA FLUX CHAMBER

I VOC (composti organici volatili) sono agenti contaminanti comunemente diffusi nel suolo e nelle acque sotterranee. La concentrazione di questi agenti viene monitorata a livello internazionale tramite indagini sui siti contaminati, valutazione dei rischi e applicazione della flux chamber.
Le camere di flusso sono dispositivi in grado di misurare direttamente le emissioni dal suolo all’atmosfera e sono ampiamente utilizzate nelle scienze ambientali per la misurazione del flusso di gas serra, di pesticidi e di fertilizzanti.
L’ applicazione della flux chamber per valutare le emissioni di VOC nei siti contaminati è stata discussa in una serie di documenti di orientamento normativo. Tuttavia, manca ancora la piena consapevolezza delle potenzialità delle camere di flusso, le quali rimangono così uno strumento di indagine sottoutilizzato.

Applicazioni della flux chamber in siti dismessi e non sviluppati

L’intrusione di vapore (VI) nell’aria interna è considerata una potenziale via di esposizione nei siti dismessi interessati dai VOC ma designati per lo sviluppo di edifici.
Nella fase di costruzione di alcuni edifici, l’intrusione di vapore avviene principalmente attraverso un mezzo solido: gli esempi includono edifici con terreno esposto (ad esempio costruzione di pilastri e travi) ed edifici con fondazioni in lastre di cemento non fessurate con giunti di dilatazione sigillati.

In molti siti i VOC clorurati migrano dalla sorgente sotterranea alla superficie del suolo principalmente per diffusione e non subiscono una biodegradazione significativa o altre reazioni chimiche.
Date queste dinamiche, l’aggiunta di uno strato a bassa permeabilità alla superficie del terreno (ossia le fondamenta di un edificio) avrà un grande impatto sulla concentrazione di VOC nel sottosuolo.
Dal momento che le fondamenta degli edifici non limitano l’accesso diretto alla superficie del terreno, in questi siti il flusso di VOC può essere facilmente misurato con una camera di flusso. 

Tipologie di camere di flusso

Esistono tre tipi comuni di camere di flusso:
1. camera statica
2. camera dinamica
3. camera passiva

Il design della camera statica è relativamente semplice: le concentrazioni di VOC si accumulano nella camera nel corso del tempo. Ciò può potenzialmente sottostimare il flusso se la concentrazione finale nella camera è sufficientemente alta da modificare il gradiente di concentrazione dalla sorgente alla camera.
Il design della camera dinamica evita il problema dell’accumulo di VOC risciacquando continuamente la camera con un flusso di gas. Questo tipo di camera di flusso, nonostante la sua relativa complessità, è comunemente utilizzato nei siti di rifiuti pericolosi.
La camera passiva è una camera statica dotata di un tubo di campionamento ad assorbimento passivo e a velocità di assorbimento costante. La massa di VOC raccolta sul tubo di campionamento durante il tempo di dispiegamento costituisce la misura del flusso di massa nella camera.

La camera passiva, una tecnologia relativamente nuova, è meno complessa della camera dinamica. Può raccogliere campioni per periodi estesi (da giorni a settimane) e può ridurre l’influenza della variabilità a breve termine.
Gli studi sul campo hanno mostrato una buona coerenza tra le misurazioni della camera passiva e quelle della camera dinamica.
Riteniamo che la progettazione della camera passiva sia promettente; tuttavia, per convalidare completamente questo metodo, sono necessari ulteriori studi in siti con varie condizioni geologiche, idrogeologiche, climatiche e di contaminazione.

Indipendentemente dal metodo di misurazione utilizzato, il flusso di VOC rilevato varierà a seconda del tempo e dello spazio a causa di alcuni fattori: la distribuzione dei contaminanti nel sottosuolo, la litologia locale, la biodegradazione della zona vadosa e le condizioni meteorologiche.

Per ultimare il processo decisionale, è allora necessario un numero adeguato di misurazioni della camera di flusso.

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Autore: Alessandra Galliera  Social Media Manager