L’utilizzo di un PID per analizzare l’acqua del mare

L’utilizzo di un PID per analizzare l’acqua del mare

Il mare, vasto e misterioso, nasconde molti segreti al di sotto della sua superficie. E mentre ammiriamo la sua bellezza, è anche importante comprendere la composizione chimica dell’acqua o se ci sono elementi inquinanti tipo idrocarburi. Una tecnologia che ci consente di svelare alcuni di questi segreti è il fotoionizzatore portatile PID, strumento che ci permette di individuare la presenza di Composti Organici Volatili (VOC) o idrocarburi nell’acqua di mare.

Cos’è un fotoionizzatore portatile?

Un fotoionizzatore PID ( Photo Ionization Detector) portatile è uno strumento utilizzato per rilevare la presenza di sostanze chimiche, prevalentemente idrocarburi, nell’aria o nell’acqua tramite ionizzazione. Funziona emettendo una radiazione ultravioletta che ionizza le molecole di carbonio dei composti presenti nell’ambiente, permettendo così la loro rilevazione attraverso un sensore.

L’Importanza della rilevazione di VOC e idrocarburi nell’acqua di mare

La presenza di Composti Organici Volatili (VOC) e7o idrocarburi nell’acqua di mare può derivare da varie fonti, tra cui scarichi industriali, sversamenti di petrolio, o anche processi naturali. Queste sostanze possono avere un impatto significativo sull’ecosistema marino e sulla salute umana se presenti in concentrazioni elevate.

La misurazione di questi composti è pertanto di fondamentale importanza per monitorare la qualità dell’acqua e prendere eventuali misure correttive in caso di superamento dei livelli di sicurezza.

Il processo di misurazione utilizzando un fotoionizzatore portatile

1. Preparazione dell’apparecchiatura: Prima di iniziare la misurazione, è importante assicurarsi che il fotoionizzatore portatile sia stato calibrato correttamente e che tutte le impostazioni siano state configurate secondo le specifiche del test.
2. Prelevamento del campione d’acqua: Utilizzando un’apposita bottiglia o contenitore sterile tipo beker da 500ml. si preleva un campione di acqua di mare dalla zona di interesse. La metodica EPA 510 suggerisce di rimpire il beker con 2/3 di acqua e coprire con un foglio di alluminio il beker . La temperatura deve essere di circa 24 gradi ; agitare il beker e forare l’alluminio con il probe del PID , in questo caso si misurerà la concentrazione nello ” spazio di testa” in PPM o mg/mq con un semplice algoritmo si capirà se l’acqua del mare è inquinata oppure no. È importante assicurarsi che il campione sia rappresentativo dell’area da monitorare. Il campione d’acqua viene quindi esposto al fotoionizzatore portatile PID. L’apparecchio emetterà radiazioni ultraviolette che ionizzeranno le molecole presenti nell’acqua, inclusi eventuali VOC o idrocarburi. Il sensore del fotoionizzatore rileverà le ionizzazioni e convertirà i dati in informazioni sulla presenza e sulla concentrazione delle sostanze chimiche nel campione.
3. Analisi dei risultati: una volta completato il test, si analizzano i dati raccolti per determinare la presenza e la concentrazione di VOC o idrocarburi nell’acqua di mare. Questi risultati possono essere confrontati con i limiti di sicurezza stabiliti dalle normative ambientali per valutare eventuali rischi per l’ecosistema marino e la salute pubblica.

L’utilizzo di un fotoionizzatore portatile PID come il Tiger XTL, commercializzato da Green Science per analizzare l’acqua di mare rappresenta una tecnologia avanzata che ci consente di monitorare e proteggere l’ambiente marino. La sua capacità di rilevare la presenza di Composti Organici Volatili (VOC) e idrocarburi fornisce informazioni cruciali per la gestione e la conservazione degli ecosistemi marini. Attraverso una corretta applicazione di questa tecnologia, possiamo continuare a esplorare e proteggere il nostro prezioso patrimonio marino.